Raccontateci il lago

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(1) Brian Cassidy
23 May 2011 alle 12:09

Vorrei condividere alcune storie riguardanti il servizio di idrovolanti della Imperial Airways sul lago di Bracciano, estratti dal mio libro - in lingua inglese - "Flying Empires", liberamente scaricabile dal web.

[Gli idrovolanti della Imperial Airways in genere giungevano a Bracciano dopo aver fatto uno scalo per rifornimento a Marignane, circa 20km a nord di Marsiglia]. La rotta prevedeva l'attraversamento della parte nord della Corsica, passando su Bastia e quindi giungendo sulle coste italiane all'altezza dell'estuario del fiume Marta, nei pressi di Tarquinia. Dopo aver coperto una distanza di circa 557 km, l'avvicinamento a Bracciano da parte degli idrovolanti era spesso piuttosto rischioso, data la frequente presenza di nubi basse sul lago. In caso di sosta per la notte, i passeggeri e l'equipaggio venivano condotti con un pullmann al Grand Hotel de Russie a Roma. La tratta successiva del volo da Bracciano verso sud prevedeva uno scalo a Brindisi. In caso di inagibilità del lago di Bracciano per condizioni meteorologiche avverse, lo scalo alternativo era il lago di Paola, conosciuto anche come lago di Sabaudia, in provincia di Latina.

[Un incidente sfiorato dagli idrovolanti sul lago di Bracciano si verificò quando] il comandante J.W.Burgess, in addestramento da parte del comandante F.J.Bailey, tentò il suo primo decollo dal lago con il velivolo "Canopus". Il comandante Burgess ordinò di estendere completamente i flap dell'idrovolante, controllò che questi avessero iniziato a muoversi, dopodiché impostò la miscela del carburante su "Full Rich" e spinse le manette completamente in avanti, portando i motori alla massima potenza. I flap, però, non si arrestarono nella normale posizione di decollo, ma continuarono a estendersi fino alla posizione massima. Dopo aver accelerato sul lago per circa 30 secondi, l'idrovolante fece un balzo improvviso nell'aria di circa 15 metri, per ripiombare poi verso il basso. Fortunatamente il comandante Burgess, che aveva esperienza di decolli dalle agitate acque dell'Oceano Indiano, riuscì a riprendere il controllo dell'aereo, ma solo dopo una serie di salti da canguro attraverso il lago, mentre l'istruttore, comandante Bailey, che si trovava in piedi dietro il pilota, veniva sballottato di qua e di là nella cabina di pilotaggio e gridava "Fermalo, ragazzo! Fermalo!"

[L'unico altro malfunzionamento degno di nota nell'area del lago avvenne] il 27 novembre 1938, il comandante S.G.Long segnalò lo spegnimento di due dei quattro motori dell'idrovolante dovuto a forte turbolenza nella tratta tra Alessandria d'Egitto e Bracciano.

[Era tradizione che sugli idrovolanti giunti ad uno degli scali di sosta delle lunghe rotte venisse issata la bandiera marittima della nazione in cui era situato lo scalo. Tuttavia] nel gennaio del 1938 il velivolo "Centurion" si era fermato tre o quattro volte a Bracciano senza una bandiera italiana a bordo. Nella speranza che i rappresentanti dello scalo non si accorgessero della mancanza, il personale di bordo dell'idrovolante issò il tricolore francese al posto di quello italiano.

[C'è però un'ultima storia piuttosto divertente.] In una occasione, della minestra (per la precisione del potage St. Germain) fu l'unico liquido capace di domare l'incendio della copertura di uno dei motori più vicini alla carlinga dell'idrovolante "Canopus". Il serbatoio che riforniva di olio il pilota automatico Sperry aveva preso fuoco e non c'era stato verso di domare l'incendio né con tutti gli estintori di bordo, né con l'acqua raccolta direttamente dal lago con i termos per utilizzo alimentare presenti sull'idrovolante e versata sul motore in fiamme. Come ultima risorsa, un termos pieno di minestra venne riversato sull'incendio. La minestra di piselli fu veramente troppo per il fuoco, che venne così spento.

Cordialmente,

Brian Cassidy
[traduzione D.M.]




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