Trevignano Romano

Trevignano Romano è un incantevole borgo situato all'estremità di un piccolo golfo, cratere secondario di un antico vulcano

La storia

Trevignano fu un importante insediamento etrusco, come testimoniano le numerose necropoli che si estendono per circa tre chilometri alle spalle dell’odierno abitato, che hanno restituito interessanti reperti oggi conservati presso il Museo civico Archeologico. Nel 387 a.C. con la conquista di Veio e Caere, il territorio Sabatino passò sotto il controllo dei Romani, i quali vi costruirono numerose ville. Quella che più è legata alla Storia di Trevignano è la dimora della Gens Trebonia che, secondo alcuni, determinò il cambiamento del nome di Sabate in Trebonianum da cui deriva l’attuale Trevignano. Ricca di questo suo passato, oggi Trevignano accoglie il visitatore con il suo pittoresco borgo medievale e un bel lungolago alberato.

Da visitare

Salendo dalle vie del centro storico si arriva alla chiesa parrocchiale di S. Maria Assunta (aperta solo la domenica mattina per le funzioni religiose). Di origine cinquecentesca, la chiesa fu completamente rifatta in stile barocco. L’abside è decorata da un prezioso affresco del 1517 raffigurante la “dormizione fino alla sua assunzione ed incoronazione al cielo” della Vergine, attribuito al pittore Pellegrino da Modena. Vi è inoltre un trittico del XII secolo di Gesù in Trono, la Madonna e S. Giovanni e una bella statua lignea di una Madonna un tempo con Bambino (ora trafugato).
Dal piazzale antistante la chiesa è possibile salire, tramite un sentiero, fino alla rocca eretta nel 1200 per volere del papa Innocenzo III. La fortezza venne distrutta nel 1496 da parte dell’esercito papale agli ordini di Giovanni Borgia, nel corso della guerra scatenata contro gli Orsini da papa Alessandro VI Borgia, che peraltro non riuscì a impossessarsi del castello di Bracciano. Dalla rocca si gode un suggestivo panorama del lago e dei paesi circostanti al di sopra dei tetti di Trevignano.
La rocca venne distrutta nel 1496 da parte dell’esercito papale agli ordini di Giovanni BorgiaTornando in paese, merita assolutamente una visita il Museo civico Archeologico situato al piano terra del palazzo comunale (aperto quasi tutti i giorni e ad ingresso gratuito). Il Museo ospita circa 350 reperti provenienti dalle necropoli etrusche del territorio di Trevignano, in particolare dalla Tomba Annesi-Piacentini e dalla tomba dei Flabelli. Tra i reperti più prestigiosi, oltre a vasi in bucchero e in bronzo, borchie, fibule e ornamenti d’oro e ambra, un grande flabello (ventaglio), raffinata opera etrusca di bronzo della metà del VII secolo a.C. finemente lavorato, una coppia di grandi anfore orientalizzanti elegantemente dipinte e i resti di due carri. Particolarmente interessante la sepoltura intatta di un guerriero etrusco dell’VIII secolo a.C. con le sue armi e i suoi ornamenti.
Proprio dietro al Comune si trova la chiesa di Santa Caterina d’Alessandria. Di epoca medievale, venne edificata utilizzando un’antica costruzione di epoca romana, probabilmente un tempio o una cappella votiva, come dimostra la presenza di una cortina in opus reticulatum. Infine, a un chilometro dal paese, dove c’è il cimitero, si trova la chiesa di San Bernardino da Siena (aperta solo in occasione di funzioni religiose), edificata nel 1452 nel luogo in cui, si racconta, avvenne il primo incontro tra il santo e la popolazione trevignanese in fuga dal presunto arrivo dei saraceni. Sul lato sinistro vi è una grossa pietra che, secondo la tradizione, sarebbe il masso sopra il quale San Bernardino predicò al popolo.

Foto: cortesia Diego Meozzi